sabato 18 maggio 2013

Coconut milk drink Foco


Nome: Coconut milk drink
Marca: Foco
Quantità: 350 ml
Kcal: 58
Provenienza: Thailandia
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Cammino sotto un cielo che per una volta tanto ha deciso di darsi una mano d'azzurro, rimirando il viavai di gente poco raccomandabile. Cammino, solo per ritrovarmi tra i soliti quattro edifici decadenti, ormai affittati alle imprese più strambe, quali "Call center Romania" o "Wing Shan abbigliamento" o il sempreverde "Kebab Aziz". Se nel primo rischi un significativo apporto di ferro al tuo organismo, gentilmente offerto dalla casa e nel terzo rischi di venir morso da un fattone mannaro, nel secondo rischi solo di far imbronciare la commessina, la quale sta cercando da ore di propinarti mezzo inventario a "soli 15 eulo" perchè secondo la testina, quello sarebbe un "affale". Dio, se le amo.
Ah, ho già detto che c'è il sole?  





Entro nel solito luogo ameno, e prendo a girovagare per le corsie, tanto ne ho di tempo da perdere, per conquistare la Polonia c'è ancora tempo. Per conquistare la commessa ce n'è ancora di più: un limite tendente a +∞, limite che la sua impossibilità di parlare la mia lingua fa tendere verso un drastico 0. Di quelli zeri che è già un "affale" se non tendono a 0 -.
Continuo a vagabondare imperterrito tra gli scaffali, finchè non mi trovo dinnanzi ad una lattina nera che recita "Coconut milk drink". Spinto da buoni ricordi riguardo a tale bevanda, non esito all'acquisto.   

Molti penseranno che il latte di cocco ha quel fascino, quel non so che di coloniale, come ad esempio una mulatta che sugge appassionatamente il vostro uccello su una spiaggia bianchissima. Ecco. 
Voi siete i peones che vanno a Bali e vengono sgamati con una 13enne. A Bangkok invece no, state tranquilli: al re frega 'na sega di voi e delle vostre puttanelle. Forse. 

"Bali delenda est"
"Ao, ma dopo la pausa, che c'ho ffame"
"Whatever" 
"Scassamo pure quella, no 'tte preoccupare, ma io ora c'ho ffame" 
 
In realtà, miei sodali, il latte di cocco è capacissimo di far schifo.


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Apro la lattina, e l'odore non è per niente sgradevole, quindi non esito a versarne il contenuto nel mio orribile bicchiere. 
In un primo momento si avverte un gusto dolciastro, il quale è piacevole per i primi tre minuti, ma diviene  fottutamente stucchevole per la restante mezz'ora. Ah, la Thailandia! È come quando sei ubriaco marcio nel peggior bordello del Regno, e scopri troppo tardi che il troione da battaglia che ti sei accaparrato in realtà possiede una picca che farebbe impallidire pure un landsknecht. 
Io mi prendo il latte, poi voi fate come cazzo vi pare. 
Il lato negativo è che questo sapore stucchevole dura una buona mezz'ora, perchè col cazzo che in 10 minuti riuscite a finire una lattina da 350 ml. Trecentocinquanta. 
La cosa che inquieta di più riguardo a questa bevanda prodotta in quale oscura località del Siam, è il chiaro retrogusto di mandorle amare. Per un momento sospetto che la commessa abbia tentato di avvelenarmi, in uno slancio di carità cristiana. 
"Ao, t'ho detto che so senzaddio!" 
"Taci, miserabile."

 "Uh."
 In conclusione: il latte di cocco Foco non vi ucciderà di certo, ma in compenso è così dolciastro da farvi venire la nausea.


Voto:      



 








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