giovedì 16 gennaio 2014

Birra Tsingtao



Nome: Birra Tsingtao
Marca: Tsingtao
Quantità: 64cl
Volume alcolico: 4,5%
Provenienza: Cina
-----------------------------

Vegan Blog può andare a fare in culo.
Lui, e tutta la sua razza schifosa che rinnega i piaceri della carne, probabilmente in tutti i sensi visto che la mitologia insegna il fermo precetto de "le vegane non ingoiano".
Magari sono delle maestre nell'arte del soffocotto, ma temo non lo saprò mai visto che mangio principalmente carne e le donne a cui vado dietro son soggette a ben altre paranoie, tipo se le reni della Grecia vanno fatte ai ferri, bollite o semplicemente affumicate.





Cammino, giro a destra, entro di forza nel ristorante cinese bislacco, sorrido alla cameriera e le faccio che voglio una porzione di involtini primavera che me devò magnà in stazione perchè oh, niente, c'ho il treno e se lo perdo vi faccio rimpiangere l'occupazione giapponese, li mortacci vostri.
Già la giornata fa schifo, gli involtini sappiamo tutti e due che tanto li riscaldate e basta, che quelli son pronti dall'era Ming, quindi vedi di convincere il microonde a lavorare da microonde civile.

Aspetto.

L'altra camerierina per poco non inciampa sul mio zaino. Si, è la cima che a più riprese pensava io ci stessi provando con lei.
Stranamente, aveva torto.
Scosto lo zaino, lei mi porta gli involtini.
Pago, ma nello stesso istante entra lui: cinese, basso, 40 anni per niente, evidentemente disorientato.
La commessa con un po' di cervello mi passa un foglio. Io lo guardo: segna una tratta verso Utrecht.
UTRECHT.

" 'Ndo cazz'è?"
"Su"
"Su quanto?"
"Su tipo su, dai cazzo, non lo so, non menarmela"

In pratica il tizio vuole andare in Olanda, e non sa in che giorno parte il suo maledetto treno. E io dovrei saperlo. Io, che viaggio in aereo con le hostess formose e sorridenti, dovrei saperti dire se oggi c'è un treno stipato di hipster puzzanti da cane bagnato e ormoni in rivoluzione che fanno l'InterRail solo per strafarsi ad Amsterdam.
Ma forse, una buona azione non fa male.
Spiego quindi all'uomo che se gli han detto che oggi non ci son treni, è palese che non ci sono, e che sul cazzo di carro bestiame ci può montare sabato.

Capisce, ringrazia, e ricevo dei ringraziamenti pure dalla signorina.
È la prima volta che nei suoi occhi scorgo della benevolenza e non un "tu essele poltafoglio che cammina, also, essele polco capitalista. Io essele capitalista pule, ma tu essele polco, glan polco, glan polco losa".

Signorì, se tu non fossi incinta, na botta o cento te le darei anche.

-----------------------------



La Tsingtao può andare a fare in culo.
Se io pisciassi in una bottiglia, diluissi con della Heineken calda e lasciassi il tutto ad arrostirsi nel deserto del Mojave, il risultato sarebbe comunque migliore di questo scarto di cisterna fatto nel paese della seta, del cibo agrodolce (pena la morte) e delle esecuzioni su pubblica piazza (ecco, vedi a fare il mona?).

Il problema con questa birra non è tanto il gusto, quanto il non-gusto.
La Tsingtao, a meno che tu non sia già ubriaco perso, non sa da niente, è praticamente acqua sporcata con un po' di birra.
Acqua sporca che ha il suo prezzo, all'incirca 3 euri. Che con 3 euri al LIDL compri 6 birre ignoranti ed estremamente più gratificanti.
Pura magia teutonica, forgiata nelle più oscure segrete del Kaiserreich in tempi antichi, e rivelata al mondo ignaro solo da qualche anno.
La Grafenwalder sarà il perno per la formazione del Quarto Reich.

La Tsingtao non è nemmeno amarognola, tra l'altro, e più di una volta i disgraziati che erano a bivaccare con me han minacciato di rovesciare la propria bottiglia nel lavandino, in quanto deprimente da bere.

Alla fine l'hanno bevuta tutta, soffrendo in modo animoso.
Parafrasando un libro di discreta importanza scritto da qualcuno, se il popolo dovesse decidere tra bere piscio vita natural durante o schiantarsi di Tsingtao ogni sabato sera, urlerebbe in coro:
"Piscio! Piscio! Vogliamo il piscio!"

E pure lo spot volutamente fraudolento, può andare a farselo troncare in culo.


  



Voto:      

lunedì 25 novembre 2013

Basil seed drink


Nome: Basil seed drink (with honey)
Marca: New Lamthong
Quantità: 330 ml
Kcal: 128
Provenienza: Thailandia
----------------------------

Gli ultimi pensieri della giornata vanno al deathmatch che si sta svolgendo nel mio cervello tra Filippine, Thailandia e Myanmar, che vale per l'ambito titolo di peggior paese asiatico dopo la Malesia.

I primi sono dei tremendissimi tamarri che sono riusciti a raccogliere il peggio della cultura spagnola e l'orrido della cultura americana. Sono il Messico dell'Asia però sono gentili e sorridenti.

I secondi hanno come capitale un gigantesco bordello a cielo aperto, sono riusciti a guadagnarsi la nomea di aver figlie, madri, sorelle e prozie troie e pure du fratelli trans. Un record invidiabile che batte sulla lunga distanza pure il formidabile Brasile. Però c'hanno pure i templi belli e dai, nessuno s'è mai lamentato di quando una thailandese di Bangkok possa essere disinibita.
Tranne Vendola.
Che però, dopo il quarto cicchetto ha ammesso d'aver gradito il fratello di cotanta bagascia.

I terzi possiedono una vasta terra per lo più a me incognita, avevano una dittatura di qualche tipo e hanno usanze balorde. Però non hanno mai rotto il cazzo a nessuno e sono per lo più esseri mitologici, metà uomo metà servo della gleba pagato in nero.

Nell'indecisione vince chi ha la riforma scolastica peggiore, ma il luminare mi comunica che no, documenti del 1600 non si trovano e no, non devo bullarmi di saper leggere il thailandese.

Non me la sono nemmeno mai fatta, una thailandese. Provvederò.

Ma alla fine alla Thailandia gli si perdona tutto. Riesce a decimare i turisti coglioni con malattie veneree ampiamente assortite, aiutando così il miglioramento del pool genetico mondiale.


Se Venezia adempisse alla stessa funzione, a quest'ora il Giappone dominerebbe il mondo.
Invece no, Venezia si prodiga nell'alleggerire il pool di banconote nel portafoglio di Hirohito e compagnia belligerante.

Che poi succede pure in Indonesia.


Ma io li frego.
E loro fanno la faccia tipo "ah, ma non è scemo"
E io faccio la faccia tipo "Li mortacci vostri e degli olandesi che v'hanno cresciuto così"

"È bbello er colonialismo"
"Potrei pure darti ragione"
"Davero?"
"Davvero"
C'è non capisci, tipo andà in Australia a cavalcare le zebbre e a ciularsi le native. C'è è figo"
"Localizza l'Australia"
"L'Australia è in Australia, do voi che stia, no?"
"Scusa, il deficiente sono io che ancora non t'ho finito"
"Tanto nun posso morì"
"Pace."

Si, ma alla fin fine, il Myanmar fa schifo.




----------------------------


Tutto sto pippone per dirvi che sta bevanda viene dalla terra delle ragazze facili e carine.
No, non la Spagna, infierire sui nostri cuginetti ritardati sarebbe meschino pure per me.

La lattina si presenta splendidamente, con una livrea che ricorda molto i motivi usati dalla compagnia di bandiera thailandese, ovvero la Thai Airlines. Ovvero "noi c'abbiamo le hostess strafighe che tu non possederai carnalmente nemmeno fra du secoli".
L'immagine illustra tra l'altro la bevanda stessa, che come si può vedere è praticamente identica nella realtà, a patto il mio bicchiere decisamente brutto.
Notare la scritta cinese per spiegare a quei geni che stanno a nord cosa vuol dire, che tanto l'inglese per loro equivale ad una dichiarazione di guerra. Una volta per sbaglio invasero la Polonia, che ormai c'è così abituata che Varsavia è smontabile tipo Lego.
Quando vedono un convoglio avvicinarsi, la smontano. Quando esce dalla città, la rimontano. Ecco perchè la gente dice che in Polonia non c'è un cazzo di niente.

La bevanda è giallina, e la sua caratteristica principale è la presenza massiccia di semi di basilico. Essa è molto dolce, anche grazie alla presenza di miele ben evidenziata sulla lattina. Oserei pure dire di aver sentito qualche nota di banana, ma non vorrei essere accusato di avere la tessera di SEL sotto al materasso.
Il tutto ricorda un po' un chewing gum alla frutta. 

I semi sono abbastanza viscidi ma abbastanza morbidi, tanto che i più verranno ingoiati senza troppi problemi. Non sono nemmeno troppo sgradevoli a primo impatto, solo strani.
E voi smettetela di frugare tra le mie cose che no, 'a tessera 'un ce l'ho mica.


Voto:    




domenica 24 novembre 2013

Tehbotol



Nome: Tehbotol
Marca: Sosro
Quantità: 220ml
Kcal: ND
Provenienza: Indonesia
----------------------------


È sera, è agosto, e io non ho niente da fare.
Stasera non si scopa, stasera non si parla, stasera la mia lei ha la rimpatriata con i vecchi compagni der catechismo e quindi no, nada, niet, tidak, a.k.a ciccio te ne vai fuori dal tuo hotel a procacciarti del cibo, o almeno muori come un eroe provandoci.

Obbedisco.

Mi aggiro a passo spedito per le vie indonesiane, mirando dritto ad un chioschetto dove vendono pollo fritto.
Si, lo so, la volete, io no, ma fa lo stesso.

                                  


Mi dirigo verso il bancone, ordino, dicono che non c'hanno quello che voglio,
Grazie al cazzo.
Riprovo, sempre in indonesiano. Stavolta c'hanno quello di cui ho bisogno, e riesco a procurarmi la mia cena, che consiste in un pezzo di pollo fritto, del riso e una bottiglietta di the.
Le posate no, che quelle sono strumento del demonio e quindi niet, fanculo, non te le diamo.

Mangio con le mani, come fanno loro, e ci prendo gusto. Regredisco goduriosamente ad uno stadio medievale per un quarto d'ora, e proprio quando sono pronto a guidare i miei valorosi cavalieri alla conquista di un villaggio a caso, mi accorgo che la preziosa vivanda è finita.

Va beh, non ci resta che pagare e andare via.

Una cosa però c'è da dire: la gente qui per strada ti saluta. Sul serio, ti saluta, ti fa ciao ciao con la manina, si ferma per dirti "haiiii" e roba simile. Qui si sta bene, oddio, qui si sta abbastanza bene. Dove vivo io di solito è tanto se non ti prendi una scarica di insulti per un'occhiata.
Come coso li, Coso, che se ne va in giro cantando "tutti quanti saponette" vicino al quartiere etnico, e si mette a fare il saluto romano ad ogni stop.
Ma qui non esiste nessun Camerata Coso, qui ci sono solo ragazzine carine e uomini di mezz'età sonnolenti. E forse, tutto sommato, è meglio così.

Qui hanno capito tutto: trattare bene lo straniero vuol dire aggiudicarsi il suo ritorno, e quindi un giro economico non da poco. Quando sei ridotto al terzo mondo, queste cose le capisci, e le fai tue. In quell'isola ho potuto davvero sentirmi a casa.

"E daje co sto romanticismo"
"Che vuoi non t'avevo mica mort'ucciso tipo un mese fa"
"No, quello era er Demone"
"Aggiornami."
"Er Demone, l'amico mio che 'ndava dietro a'a niggeriana der discount"
Ci sono più nigeriane al discount di quante stelle ci siano nell'universo."
"Anvedi che fai er Dante"
"La tua presenza mi irrita alquanto."
"Serio?"
"Raus!"

 ----------------------------

La bottiglia e trasparente, di bella presenza, con il logo in bianco e rosso, pure abbastanza elegante. Fosse una donna la sfonderei come una linea francese durante la seconda coppa del mondo di panzer.
Il the è molto buono,  ha un gusto rinfrescante e naturale, che ricorda molto il gusto delle foglie di the in purezza. Davvero eccellente, comparato a quello schifo che ci dobbiamo bere qui in Italia.

"Qualunquista"
"Non sapevo sapessi parole così lunghe, sono fiero di te."
"Ah..."
"Ecco, siamo tornati allo standard."

Secondo quel che c'era scritto sull'etichetta, la bevanda è fatta semplicemente con estratto di the, zucchero ed acqua. Visto il gusto, potrei anche crederci.
Alla fin fine, la pubblicità è così innnoc....



Guardala, l'esperienza fatta a casalinga indonesiana.

Voto:    

domenica 18 agosto 2013

Pepsi Blue


Nome: Pepsi Blue
Marca: Pepsi-Cola Indobeverages
Quantità: 500ml
Kcal:120
Provenienza: Indonesia
----------------------------
L'altro giorno, secondo i cretini della NASA, doveva esserci una tempesta solare. Il fatto che io stia scrivendo prova che i tizi che lavorano alla NASA sono braccia rubate alla coltivazione delle fave.
E io sono un bastardo presuntuoso.
Ma io la volevo questa tempesta, che ci avrebbe privato del porno online, dei mmorpg e, perché no, anche dell'elettricità.
Magari era la volta buona che riuscivo a far parlare le cinesine in treno, private del nefasto ed onnipresente smartphone.
Samsung, l'anima de li....
Comunque, ho trovato della Pepsi. Blu.




Praticamente sta roba è tipo la Nuka Cola Quantum del celeberrimo Fallout. Ora manca la guerra termonucleare tra Cina e USA, ma questa è una cosa che ci risparmiamo volentieri, no?
Intanto, aspetto l'annuncio di Fallout 4 o chi per lui nella mia stanza scarsamente illuminata.
"Oh, ma uscire a fie? Tipo sai, buttarglielo...quelle manovre li, 'nzomma."
"Potrei anche darti ragione, e ció mi urta profondamente"
"Hehe, c'ho raggione"
"Pure la mia Fiat Panzer avrà ragione sul tuo corpo esanime."
"Uh..."
Dicevamo, la Pepsi blu è una figata.
Perché? Perché é blu.
----------------------------


La adocchio con un po' di ritardo, visto che a contatto con sue simili sembra irrimediabilmente nerastra, ma non esito a ficcarla nel cestino non appena realizzo che non è color cola ma è irrimediabilmente e splendidamente blu.
Lo ammetto, ero gasato. Pensavo fosse una bevanda al gusto frutti di bosco o grape o qualche amenità simile, o che almeno avesse un gusto particolare. Mi sbagliavo di grosso.
Questa bottiglietta, nel design uguale a quella della Pepsi, con l'unica differenza di aver l'annotazione "blue" vicino al logo, e ad avere un'etichetta, guardacaso, blu, contiene un liquido blu chiaro che sa di....Pepsi.
Della Pepsi con un colore diverso, ma sempre Pepsi rimane.


Ora, io sono uno di quelli che preferisce la Pepsi alla Coca-Cola, e che normalmente le aborre entrambe a favore di una Peroni Gran Riserva, ma non mi va proprio di spezzare una lancia in favore di questa versione della famosa bevanda.
Il gusto della Pepsi Blue è indefinito, un mocktail composto da 1/2 di Pepsi classica, un quarto di puro nulla e un altro quarto abbondante di colorante blu. Ma è quel quarto di nulla che rende indefinito pure il classico gusto della Pepsi. E ciò mi delude, visto che mi aspettavo chissà cosa.
"Sentilo, er genio, l'etichetta ta'a sei scordata?"
"Hai visto almeno che sul passaporto ora c'è un simpaticissimo nuovo adesivo colorato?"
"Eh, che è?"
"Niente, solo 'na cosetta che ti dice che sei su un'isola dove pure l'inglese è abbastanza off-limits."
"Off che?"
"Mobbasta però, eh".

Per concludere, una bella foto della sopra citata bevanda e della di gran lunga migliore Mirinda Rootberry.



Voto:    

giovedì 8 agosto 2013

Mirinda - rootberry flavour

                                  

Nome: Mirinda - rootberry flavour
Marca: Pepsi-Cola Indobeverages
Quantità: 500ml
Kcal: 270kcal
Provenienza: Indonesia
----------------------------
Il climatizzatore fa lo stesso casino del boeing che mi ha portato qui, e funziona un quarto.
Cioé, fa casino ma l'aria o non si sente o ti penetra nelle ossa con intenti colonialisti che farebbero piangere gli olandesi che qui ci sono stati prima di me.
E no, non sono uscito dalla mia triste dimora, sacrificando la prima di Breaking Bad, per andare al mare in una località esotica.
Non sono mica come quegli australiani che vengono qui per stare al mare senza diventare l'afterhour per gli squali. Io sono peggio.
"After...?"
"Afterhour."
"Uh..."
"Magni, bevi e vai a fighe."
"Gradisco."
"Ti pregherei di gradire anche il silenzio."
"Ma si cucca?"
"Dove?"
"Nel silenzio, no, cé, se trova 'a figa?"
"No, 'un hai capito una sega. Statte zitto."
"Uh."
Comunque qui oltre a ragazze carine e sorridenti, strade sconnesse, polvere e cibo che ricorda il pomodorino di guarnizione de "Il Secondo Tragico Fantozzi", c'é poco altro per chi non conosce la gente del luogo. Io peró la conosco, quindi il giro dei ristoranti sprezzanti dell'ufficio igiene fa parte del mio iter locale.
Shuker dovrebbe organizzare una spedizione per trovare il leggendario animale chiamato "ispettore dell'ufficio igiene della Repubblica di Indonesia", per poi accopparlo a legnate con un bastone nodoso davanti alla sua progenie.
Se non sapete chi é Shuker andate sul blog shukernature e fatevi una cultura sulle bestiole stronze che non si fan trovare.
Tipo Silvio tra qualche settimana.
"E dove va?"
"Va dove é sempre stato."
"Eh?"
"C'hai presente il terzo elemento degli afterhour? Ecco."
----------------------------
Mirinda é un brand spagnolo nato nel 1960, ed acquistato dalla PepsiCo una decina di anni dopo. Famosa per la sua aranciata, Mirinda peró ha lanciato nel corso degli anni un fottio di varianti su diversi mercati.
Grazie wiki.
La variante da me provata é quella al rootberry, il quale é scientificamente chiamato phytolacca americana.
Tale pianta da origine a grappoli di bacche nere, le quali sono usate nella medicina tradizionale.
Ah, hanno un piccolo problema. Sono tossiche, come il resto della sciagurata pianta.
Limortaccisua.
Ho letto tale dettaglio dopo qualche sorso, tra l'altro, ma se milioni di indonesiani non sono ancora sette piedi sotto non vedo perché dovrebbe finirci il mio culo bianco.
Comunque sia, avrete certamente notato la vicinanza cromatica di questa bevanda con la coca-cola, con cui fortunatamente non ha niente da spartire.
Appena aperta la bottiglia, si avverte subito un forte aroma speziato, come se menta, cannella, origano e maggiorana fossero state pestate per formare un infuso. Il tutto da un odore decisamente naturale ed invitante al composto. Tale odore si riscontra nel sapore, speziato e leggermente amaro, che potrebbe dare assuefazione a lungo termine. Al tutto si aggiunge la frizzantezza della bevanda, essendo essa di fatto un "carbonated drink", quindi non moscio.



La bottiglia é una classica bottiglietta di plastica trasparente da 500ml, munita di tappo bianco su cui campeggia il logo del brand.
Il design dell'etichetta é composta da una banda verde racchiusa tra due bande marroni. Mentre nella prima campeggia il logo Mirinda in verde e marrone, nelle altre due appare il nome del prodotto in indonesiano (sopra) e in inglese (sotto).
Spero che in futuro tale prodotto, così come tanti altri, trovi spazio sul mercato italiano, visto che é davvero eccelso.
Voto:    










 




venerdì 26 luglio 2013

Latte di cocco Orthodox


Nome: Coconut Palm Juice
Marca: Orthodox (coconut palm brand)
Quantità: 245 ml
Kcal: ND
Provenienza: Cina
----------------------------- 
"Che tipo c'hai presente la Triade?"
"No, che è?"
"No, ecco, che fra poco ci sparano."
"Si, ma che l'è?"
Mi chiedo perchè finisco sempre per ficcarmi nel primo ristorante cinese che trovo, ma purtroppo la risposta la so già. Se mi va bene la cameriera c'ha un bel viso, se sono fortunato ha un bel culo, nella migliore delle ipotesi presenta entrambe le caratteristiche. L'hardware definitivo, che ti porta pure da mangiare e canna ogni cazzo di erre. Un apostrofo rosa tra le parole "Ammazzarsi di seghe".
 
Il problema è quando ti va male.

E in quei luoghi orrendi di due metri per due chiamati tutti implacabilmente "Rosticceria cinese", perchè son così poveri che hanno venduto pure la fantasia, di sicuro ti andrà male. Che poi non è una rosticceria, è una filiale della Caritas in salsa comunista. Se va bene usano un garage vuoto come cucina, se va male c'hanno pure la Palio e scaldano il cibo sul motore. Cioè etnico, mica pizza e fichi come i vostri caffè letterari del cazzo.
Andate a fare i radical chic da un'altra parte, possibilmente a Komodo o giù di li.

In rosticceria paghi prima di mangiare, ti danno da mangiare in un piatto di plastica, e quando te ne vai ti guardano pure male, come se gli avessi mangiato il gatto. Non che abbia ancora del tutto escluso quest'ipotesi.
E ovviamente la commessa può essere quanto figa volete ma comunque per lei sarete la Merda che non ha neanche i vaini per andare a mangiare in un posto decente tipo il sushi bar dall'altra parte della strada.

Che poi c'ha anche un po' ragione.

Però io di solito ho due ristoranti preferiti che frequento saltuariamente quando non sono in giro per il mondo.

  
Il primo è un posto curatissimo, cinesissimo, che c'ha pure il bancone e il portone fatti di legno intarsiato e c'ha gli arazzi pregiati alle pareti. La cameriera più o meno si ricorda di me (almeno credo), e parla un italiano accettabile.

Il secondo, oh, il secondo. Posto carino, abbastanza spoglio, fatta eccezione di un arazzo bellino e qualche mobile. Le sedie son belle come in tutti i ristoranti cinesi decenti.
 L'è pieno di cinesi che fanno bordello, c'è una tv in cui trasmettono programmi in mandarino stretto e le camerierine son carine ma capiscono una sega.
"Scusi, potrei avere del sakè?"
Mi guarda tipo alieno spatasciato a Roswell e se ne va.
Arriva la capo cameriera, che mi fa: "Tu volele palalre con lei?". E indica la camerierina.
Io spiego che volevo solo del sakè e me lo portano, finalmente.

Si, aveva capito "Scusi, posso parlare con te?". Come se fossi un principiante di tale risma.

E ho anche il sospetto che la Triade si nasconda sotto i tavoli, pronta a spuntare e ad ammazzare tutti con degli AK-47 svenduti dai russi dopo il crollo dell'USSR.
"Tv fuoi tipo tiecci Kalashnikov?"
"Si, glazie".

Che poi vi dico, sto cazzo di latte di cocco l'ho comprato li, ecco.

-----------------------------


 


La lattina è da un lato scritta in inglese e dall'altro scritta in cinese, per facilitare la comprensione di ciò che si andrà ad ingurgitare anche alla gente che ha lo strambo feticismo di pronunciare la erre in maniera corretta.

Come potete argutamente notare, o uomini cresciuti a pane e volpe, la lattina è nera e presenta il disegno di delle noci di cocco nella parte inferiore e delle scritte in giallo e rosso concernenti il brand e la natura del prodotto dalla zona centrale in su.
Sui lati (e hai voglia di capire qual'è il lato di un cilindro), ci sono le solite menate sugli ingredienti.

Cose che interessano solo a quelli di scienze dell'alimentazione e ai periti chimico-industriali, che traggono da tali letture delle improvvise illuminazioni su come sciogliere il cadavere di Abdul, morto tragicamente sul lavoro causa eccesso di ferro nell'organismo. Una curiosa reazione chimico-biologica al serramanico di Rashid.

La lattina si apre tirando la linguetta verso se stessi tipo scatoletta di tonno, perchè se non c'è qualche stranezza il prodotto non viene catalogato come cinese DOC.

Il latte ha un odore intenso ma allo stesso tempo delicato, ed il colore è di un bianco tutto sommato limpido, per non dire lattiginoso che se no incorro in un linciaggio. 
Il sapore è squisito: sa davvero da cocco senza se e senza ma, e non è stomachevole neanche a lattina finita. Davvero un signor latte di cocco, che batte di alcune misure il suo rivale marcato Foco.
In casi come questi mi rammarico che la scala di voto abbia solo cinque banane.

"Oh ma hai sentito niente?
"Che?"
"No dico, uno sparo."
"No, je stavo guardando er culo a'a cameriera, come anche te."
"Si, hai ragione, ma ora suggerisco di levarci dal cazzo, neh?"

Voto:    










 




domenica 7 luglio 2013

Vitasnella Cereal-yo



Nome: Vitasnella Cereal-yo
Marca: Saiwa
Quantità: 50,6 g a pacchetto
Kcal: 119 a pezzo, 238 a pacchetto
Provenienza: Francia
-----------------------------

Avete mai avuto in casa qualcuno con la fissazione per gli alimenti costituiti da cereali integrali o peggio ancora, per le vivande dietetiche?
Bene, io ce l'ho, tanto per non farmi mancare niente come al solito. Scontato come un missile israeliano sui civili palestinesi, mi ritrovo in credenza ogni santa settimana i prodotti salutistici comprati da mia madre. Ora, supponiamo pure che magari alla fin fine fanno pure discretamente bene, ma quel benessere fisico vale poco la pena considerando il gusto spesso chimico o vicino al mangime per bestie da cortile. Senza offesa per le bestie da cortile, che sono solite essere una fonte di cibo molto pià sensata, ragionevole e nutriente che i fiocchi di crusca. Pure i maiali guardano con disprezzo i promoter della linea Vitasnella, e se possono gli cagano sulle scarpe. E vai a sapere te quanto caga un maiale.


 

Potete ben capire che, per uno che si nutrirebbe a salsicce e birra, questo improvviso intruso facente parte dello schieramento nemico desti abbastanza perplessità e fastidio. Sprezzante del pericolo e del sano ed atavico senso del sospetto che gridava "Li mortacci tua crusca demmerda" come Bombolo e "Biscottino te schifo. Carne te amo." tipo Arfio Marchini, questo wannabe deutsch si è appropriato di un pacchetto di tale vivanda, e se ne è velocemente pentito. 

----------------------------- 

Il prodotto è presentato in un pacchetto classico per queste linee alimentari, ovvero delineato con colori chiari e delicati, su cui campeggia l'immagine del prodotto e di degli elementi naturali quale può essere per l'appunto, una spiga, nel caso specifico. La spiga è anche il motivo presente sull'oblungo biscottino, che presenta uno strato di yogurt tra le due parti di biscotto.
Si, lo so, non si dice così ma io mica ho fatto l'alberghiero.


   
 Una volta addentato l'arcano prodotto però avviene il guaio: il biscottino dimmerda è irrimediabilmente acido, tipo suocera proveniente da una famiglia nobile decaduta, e il sapore dei cereali non aiuta di certo. Il gusto acidulo dell'obbrobrio francese di cui sto tessendo le infamie, vi permeerà la bocca per una decina di minuti, e solo l'ingerimento di liquidi potrà farlo svanire prima del tempo limite. Considerando che una scatola contiene 5 pacchettini da due biscotti, dover ingurgitare 10 di questi cosi sembra abbastanza una condanna.

La cosa vergognosa di tutto ciò però è un'altra, ovvero che un prodotto per la linea riesca a contenere 119 kcal a pezzo. Ovvero per smaltirlo servono 10 minuti di tapis roulant o più. Solitamente ci si aspetta qualcosa di più da un prodotto europeo sponsorizzato in TV, sulle reti nazionali. 


Voto: